Dino Buzzati scrisse (male) un bellissimo romanzo intitolato Il Deserto dei Tartari, romanzo inscenato in un forte militare in cui si sta costantemente sul chi vive in attesa ansiosa che un fantomatico nemico porti il suo attacco. Si aspetta, ma del nemico mai nemmeno l’ombra.

Con le dovute differenze, questo è quanto è accaduto nel pomeriggio di ieri a Modena.

Il fatto: da giorni si attendeva l’arrivo in città nientepopodimenoche dell’onorevole Roberto Speranza (no pizza e fichi), già ministro della salute (?) per la gloria imperitura di due presidenti del consiglio, ambedue forti di ben zero voti popolari, a dimostrazione di quanto si ebbe a dichiarare all’articolo 1 in un ormai desueto libricino comico chiamato Costituzione della Repubblica italiana (requiescat in pace).

L’eccitazione cresceva di ora in ora. Modena tutta fremeva, e già c’erano state manifestazioni preventive di Sindrome di Stendhal al cospetto dell’immaginetta sacra dell’onorevole Speranza e, dunque, occorreva essere preparati a tutto quando il Nume fosse apparso, magari anche a scene pseudo-epilettiche come quelle delle adolescenti di mezzo secolo fa ai concerti dei Beatles.

Trepidante, con il cuore in subbuglio, accompagnato da mia moglie, arrivo con largo anticipo sul posto. Sono conscio del privilegio che mi tocca: un giorno potrò raccontare alle mie nipotine che fui testimone della storia.

Prima di noi erano arrivati altri fedeli, ma, come poi fu per mia moglie e per me, erano stati tenuti in blocco sulla strada, impedendo loro di arrivare alla sala comunale dove il miracolo sarebbe avvenuto. Mancavano le guardie cinofile e i paracadutisti, il che è un peccato, perché avrebbero potuto completare lo schieramento dei vigili urbani, dei carabinieri e perfino della guardia di finanza (vedi mai che un evasore fiscale…). In più, c’era anche la Digos con agenti in borghese che pure Omero, nel suo stato di cecità, avrebbe riconosciuto.

Perché mai quel dispiegamento di forze? In fondo, l’onorevole Speranza si doveva materializzare semplicemente per vendere la sua privata mercanzia e, dunque, al di fuori di tutto quanto è pertinenza di ciò che è istituzionale. Un venditore come tanti. E poi, tutti quei tutori dell’ordine sono economicamente a carico dei contribuenti, ed è difficile spiegare la ragione secondo cui chi paga le tasse sia tenuto a sostenere quei costi. Ma, come diceva quel tale, “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare.”

Aspetta, aspetta, dell’ex-ministro non c’è traccia. Intorno aleggia lo spirito di Buzzati.

Poi, a sorpresa, arriva, non so come, la notizia che la “conferenza” è iniziata. All’interno della saletta vietata a tutti noi Roberto Speranza (santo subito!) sta regalando il “verbo”, contornato da figuranti che, certo per modestia, non si erano mai manifestati in campo scientifico. Se ci fosse pubblico ammesso all’interno non potrei dire. A quanto posso testimoniare, nessuno è entrato, ma i miracoli miracoli sono perché avvengono al di là di quanto i mortali possono concepire. O, magari, quelli erano lì dalla mattina. O c’erano solo dei fantocci come avveniva sulle tribune di certi campi da tennis in tempo di Covid.

Tutti i fedeli in attesa, un’attesa delusa, si sono interrogati: “Come ha fatto Speranza ad arrivare nella sala?” Nessuno l’ha visto passare. Nessuno: anche se non c’era alcuna possibilità di arrivare senza passare attraverso la folla orante, quella folla che, poi, ebbe ad intonare più volte una composizione in recitativo che faceva “assassino, assassino…”. Vero è che, a un certo punto, era transitata un’automobile che trasportava personaggi sconosciuti (i figuranti) e, chissà, forse nel bagagliaio si celava Speranza. O, magari, lo si era mimetizzato con tanto di parrucca ricciolina e gobba posticcia.

Fatto sta che l’apparizione, per privatissima che fosse, c’è stata. Quali siano state le rivelazioni, non è dato sapere: altro peccato perché avremmo avuto risposta a tante delle domande che sono il cavallo di battaglia degl’infedeli: perché chi paga i “vaccini” non può conoscere i termini del contratto d’acquisto? Perché i “vaccini” sono coperti da segreto militare e analizzarli è un reato gravissimo? Perché ai medici “vaccinatori” è stata garantita l’immunità? Perché si è comunicato al popolo che i “vaccini” hanno il potere d’impedire il contagio quando i produttori stessi lo hanno negato? Perché si è detto che “chi non si vaccina muore a fa ammalare gli altri?” Perché l’imputato Speranza è uscito immacolato dal “processo” dopo le sue stesse ammissioni? Ma di questioni ce ne sarebbero da riempire molte pagine.

Per quanto mi riguarda, sono certo che Roberto Speranza avrà risposto a tutto, annichilendo le critiche infondate dei cattivacci no-vax in tutte le loro varietà. Forse sarebbe stato più teatrale se ad essere annichilito fossi stato io. Ma, forse, il Nume ha avuto pietà di me e mi ha impedito di vederlo. Lo stesso atto di misericordia è stato regalato a Daniele Giovanardi, antico compagno di liceo, poi per molti anni primario del Pronto Soccorso del Policlinico modenese, anche lui escluso. E poi, comunque, gareggiare da soli è una garanzia di vittoria.

Ultima domanda: come ha fatto Speranza ad uscire senza essere visto?

P.S. Per completezza, a distanza di diverse ore, sono in obbligo di aggiungere un post scriptum.

Oggi a Modena corrono almeno tre versioni riguardanti l’uscita misteriosa del Maestro.

Nell prima si asserisce che il Nostro avrebbe conseguito il diploma della Scuola Radio Elettra del corso tenuto da Harry Houdini, mettendo in atto uno dei suoi numeri. La versione non pare credibile, essendo il grande illusionista mancato nel 1926. E poi, comunque, occorrerebbe un grado di destrezza che…

La seconda versione riporta la testimonianza di un veterinario in pensione (non vaccinato) che l’avrebbe visto uscire sotto le mentite spoglie di Francis, il Mulo Parlante.

La terza, infine, è quella degli scolaretti della Quinta C che l’avrebbero scorto camminare strisciando lungo un muro travestito da Silvio Pellico e recando sottobraccio un’edizione economica de Le Mie Prigioni.

A mio parere, le ultime due testimonianze sono, quanto meno, da controllare e, comunque, in reciproco contrasto.

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