Nei vangeli di Marco e di Giovanni, tradotti in un latino insopportabile da Sofronio Eusebio Girolamo, poi santificato, si parla di una “vox clamantis in deserto,” vale a dire di qualcuno che strepita in un luogo dove nessuno potrà ascoltarne le parole.

Nel mio piccolo, anzi, nel mio nano, a me capita da anni la stessa situazione. A nulla vale il fatto che, ahimè, le becco tutte, e sono tutte disgrazie. Porto scalogna? Fate voi. Io posso solo assicurare chi mi legge che non dispongo di alcuna facoltà profetica: molto banalmente, ho studiato e non ho interesse a mentire.

Chi, nel racconto, strillava era Giovanni Battista, e sappiamo tutti come la sua testa mozzata fosse finita disposta su un vassoio quale originale regalo di Erode alla spogliarellista Erodiade.

Senza alcuna pretesa di ottenere citazioni postume su testi religiosi, senza alzare la voce, ma molto sommessamente, avverto tutti: se non ci libereremo subito di istituzioni come l’OMS, l’Europa comunitaria e la Nato, e di personaggi come Draghi e tutta la compagnia di giro del Parlamento italico giù fino a consiglieri di quartiere, e se non ci libereremo degli pseudo-scienziati che stanno meticolosamente facendo terra bruciata di ogni traccia di quanto resta della scienza, non avremo scampo. A questo, pur da non credente, devo aggiungere che non possiamo fare a meno di rigettare la Chiesa cattolica romana ufficiale, idolatra (https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/24107011/papa-francesco-pachamama-gesto-mai-visto-prima-destabilizza-vaticano.html) e abortista, scomunicata in blocco secondo i canoni 1364 e 1397, e sconvolta da uno scisma che non ha uguali nella sua storia.

Ogni giorno che passa affondiamo sempre di più in sabbie mobili da cui sarà impossibile riemergere. Ma questo fa parte della nostra scelta democratica e, dunque, sia fatta la nostra volontà. Ciò che mi pare inaccettabile è che stiamo consegnando i nostri figli (e per me, nonno, i nostri nipoti) a un regime planetario connotato da una crudeltà così fantasiosa nella sua ferocia da non avere precedenti. Su di loro noi non abbiamo alcun diritto, ma abbiamo, invece, doveri che fanno parte essenziale delle leggi della Natura.

Che razza di uomini siamo?